Per ACI non tutte le auto sono storiche
La distinzione tra auto “storiche” e “vecchie” influisce sulla gestione del parco circolante nazionale, a tutela da un lato della sicurezza e del benessere comune e dall’altro dei diritti dei collezionisti e degli appassionati di “heritage”
Tutelare la tradizione automobilistica non significa riconoscere come storiche tutte le auto: bisogna distinguere quelle meritevoli di tutela nel tempo da quelle che invece sono solo vecchie, insicure ed inquinanti.
Le prime devono quindi essere al centro di specifici programmi di salvaguardia, mentre le seconde sono chiamate ad alimentare un processo virtuoso di rinnovo del parco circolante, a tutto vantaggio della sicurezza e dell’ambiente.
Sulle strade italiane circolano 40 milioni di autovetture, delle quali 7,5 milioni sono ultraventennali. Il 58% di queste ha tra i 20 e i 29 anni di età. Nella maggior parte dei casi si tratta di auto vecchie, non di auto di interesse storico e collezionistico.
Concedere il riconoscimento delle tutele di legge a tutte le over 20 è quindi sbagliato.
Le autovetture tra i 20 e i 29 anni di reale interesse storico collezionistico sono oggi circa 325.000 e sono universalmente ed oggettivamente individuate nella “Lista di Salvaguardia” di ACI Storico, stilata in collaborazione con Registro Italiano Alfa Romeo, Stellantis Heritage, Ruoteclassiche, Associazione Amatori Veicoli Storici ed altri registri di marca e non.